Roma, 16 novembre 2009
La riforma della Pubblica Amministrazione passerà attraverso la reintroduzione del giuramento di fedeltà alla Repubblica e di leale osservanza della Costituzione e delle leggi per i nuovi assunti del pubblico impiego, i quali, se non lo faranno, rischiano il licenziamento. Come è noto il giuramento era stato abolito quando la regolazione del lavoro pubblico era stata affidata alla contrattazione.
Ora finalmente vengono introdotte regole certe nel Pubblico Impiego, non si tratta solo di simboli. Quindi in analogia a quanto sta avvenendo per il giuramento, introdotto con norme regolatrici al posto della contrattazione, è auspicabile che venga data applicazione finalmente alla Legge n. 145/02 e che venga riconosciuto il diritto soggettivo perfetto a tutti i Funzionari dello Stato destinatari della Vicedirigenza.
Non vi è dubbio che demandare la disciplina dell'area separata della Vicedirigenza alla contrattazione sia stato un errore, visto che sono passati sette anni ed al tavolo delle trattative contrattuali del Comparto Ministeri non è stato deciso nulla in merito. Pertanto ora è opportuno restituire certezze ai Funzionari che hanno giurato fedeltà allo Stato ed hanno diritto di ottenere da chi rappresenta lo Stato l'applicazione della legge sulla Vicedirigenza. Intanto l'UGL continua la battaglia per il riconoscimento della figura giuridica di vice dirigente per via giudiziaria con i ricorsi, abbiamo avuto nel mese di luglio una bellissima vittoria con la sentenza del giudice del lavoro di Roma, inoltre siamo in attesa di altre sentenze probabilmente dello stesso tenore a Bologna ed a Modena.
Chi vuole aderire al ricorso lo può fare, perché al momento è l'unico strumento che abbiamo per ottenere il riconoscimento di vicedirigente.
Cordialmente.
Raffaella Micucci
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