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26/03/2004 - PRINCIPI DIRITTI E DOVERI
L'ormai famosa ordinanza del TAR del Lazio del 10.3.2004, ha prodotto effetti insperati e curiosi paradossi.
Ha ricordato con la chiarezza che è propria dello juris-dicere, che niente e nessuno può avere la pretesa di sovvertire impunemente la gerarchia delle fonti. Niente e nessuno- recita la motivazione- può porsi in contrasto con ciò che di più alto esiste in materia di principi di diritto: la nostra Costituzione. Questa è infatti superiore, come ben sa chiunque si accosti ad un qualsiasi manuale di diritto, rispetto ad ogni altra fonte normativa ancorché di alto rango come la legge, il regolamento, la contrattazione collettiva.
Ci sono principi, in primis quello mirabilmente enunciato dall'art. 3 della Costituzione, infatti, che è impossibile violare senza lasciar traccia.
La dignità e l'uguaglianza di fronte alla legge, l'importanza del pieno sviluppo della personalità umana, ma soprattutto l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del paese, non sono violabili nemmeno in nome di altri diritti, facoltà o poteri…comunque reali, ma di rango inferiore.
L'organizzazione dei pubblici uffici deve essere inspirata al buon andamento e all'imparzialità dell'amministrazione.
E qui il silenzio supera ogni commento.
Finora, invece, nel caso in questione relativo ai processi di riqualificazione, in maniera forse anche troppo lampante per sembrare davvero possibile, il solo motore di cui ci si è serviti è stato l'ascolto delle pretese dei molti, appartenenti ad una ben determinata categoria, da sempre forte del solo fatto di essere compatta, organizzata ed ottimamente rappresentata da adeguate organizzazioni sindacali.
A nulla sono serviti i richiami alle sentenze della Corte Costituzionale (nn. 1/99-194/02-218(02), il cospicuo contenzioso instaurato ed ancora in atto sulla nullità del contratto integrativo del 5.4.2000, le pronunce, ovunque e comunque, dei Tribunali Ordinari sull' illegittimità delle procedure di riqualificazione manifestamente penalizzanti per la categoria degli ex funzionari (VIII qualifica funzionale), le pronunce di sospensione dell'opzione come imposta dalla circ. 103/6/1261TM/(A), i principi enunciati dalla circolare firmata dal Ministro Frattini il 31.7.2002 sui criteri da utilizzare nelle procedure di riqualificazione delle amministrazioni pubbliche.
Da ultimo a nulla sono servite le diffide e le numerose altre forme di "sgomento e protesta" pervenute all'amministrazione dai rappresentati della categoria, associazioni e singoli… Nonostante quanto espresso e deciso con circolare del 22.10.2002, come un vero deus ex-machina l'Amministrazione ha generato l'accordo sindacale del 14.10.2003 e come noto, con incredibile ed incessante pervicacia e solerzia si è proceduto.
Questo fino alla pronuncia del 10 marzo, foriera di effetti inspirati, ma soprattutto di un richiamo alto e chiaro, il più alto ed il più chiaro.
Quali saranno le ulteriori mosse dell'Amministrazione, e come contrastarle, se necessario? In questa fase, si più immaginare una storia davvero infinita di battaglie legali e non, con scontro delle diverse armi e strategie. A ciascuno il suo, direbbe qualcuno...e "cui prodest", farebbe eco tal'altro..
Certo è che la categoria interessata, i funzionari, con anzianità prima e dopo del 1996, in attesa delle iniziative ministeriali, deve scoprire tutta la forza derivante dalla sua coesione, dalla propria manifesta e diffusa capacità professionale, ma soprattutto deve in modo compatto pretendere l'applicazione di quei principi inviolabili ed ineludibili da niente e nessuno, che sono la somma tutela per tutti.
Anche perché tutto ciò che non ha il respiro delle altezze piu' cristalline, facilmente potrà un giorno rivelarsi inutile: come la riqualificazione a C3 in conseguenza della conversione in legge del d.l. 356/93.
Infatti , a seguito di accordo tra Aran e organizzazioni sindacali, potrebbe verificarsi l' inquadramento automatico a C3 del personale appartenente alla ex ottava qualifica funzionale alla data del 31/12/1990. Si tratta dei colleghi che attualmente stanno seguendo i corsi alla Scuola di Salerno che potrebbero avere l' inquadramento automatico senza colpo ferire !!!!
Riteniamo pertanto che, evitando di cedere al richiamo delle sirene dei "facili" avanzamenti di carriera, la categoria, mai come in questo momento, debba e possa dimostrare la sua forza restando unita e compatta.
In caso contrario faremo solo il gioco dei sindacati confederali e dei vertici ministeriali che ci vogliono divisi perchè così davvero deboli.