|  |  |  |  | A.N.FU.GI. - FUNZIONARI STATALI Aderente alla UGL / STATALI
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06/07/2006 - LA VICEDIRIGENZA COME STRUMENTO PER LA MODERNIZZAZIONE DELLA P.A.: LE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E L’ACCESSO ALLA DIRIGENZA
Un saluto a tutti ed un particolare ringraziamento ai colleghi funzionari intervenuti per questa importante occasione.
Sono Vincenzo Maria De Nictolis, eletto Rsu nel Tribunale di Roma ove presto servizio e segretario nazionale aggiunto dell’ Anfugi-funzionari statali.
Vorrei brevemente accennare alla figura professionale del vicedirigente, al ruolo del funzionario come strumento necessario per implementare il processo di modernizzazione della P.A. sempre più necessario per lo sviluppo e la competitività del sistema Italia.
Dal contratto sulla vicedirigenza ci aspettiamo che nasca un processo normativo, e direi anche culturale della classe dirigente, di valorizzazione giuridica ed economica della figura professionale del funzionario, superando la logica dell’appiattimento presente nel nostro sistema.
La vicedirigenza rappresenta, a nostro avviso, l’occasione imperdibile per una nuova strutturazione dei modelli organizzativi della P.A., ancora basati secondo il p.gerarchico funzionale, creando strutture, mutuate dal settore privato, snelle,a rete (ove il funzionario rappresenta il nodo della rete).
Modelli organizzativi che valorizzino la figura del funzionario per creare team di lavoro più efficienti sfruttandone la competenza per diffondere la conoscenza e sviluppare il processo di motivazione delle risorse umane sempre più necessario.
I funzionari, i quadri della P.a., dobbiamo dire, rappresentano strumento importante per attuare il principio costituzionale del buon andamento fissato dall’ art 97 della Cost Infatti l’eccessiva concentrazione di competenze nelle mani dell’unica figura dirigenziale produce inevitabili rallentamenti delle fasi procedimentali dell’attività: secondo i più collaudati canoni aziendalistici di gestione del personale va ripristinata la delega di funzioni.
A tal fine può essere utilizzato un istituto previsto dal C.C.n.l ma scandalosamente dimenticato dai Sindacati del comparto ministeri, in particolare da quelli del giudiziario: alludo alle posizioni organizzative previste dagli art 18 e 19 del C.C.N.L., nate per remunerare quelle attribuzioni da parte del Dirigente di posizioni di particolare responsabilità e finora mai assegnate dalla contrattazione integrativa in sede di riparto del F.U.A.
A questo proposito l’Anfugi, a fronte di questa scandalosa non attuazione del C.C.N.L., ha intenzione di instaurare un contenzioso.
Siamo entrati nell’ambito retributivo: con la vicedirigenza e le posizioni organizzative i funzionari italiani hanno l’occasione di avvicinarsi agli standards europei, ancora troppo lontani.
Sotto l’aspetto normativo di particolare importanza è il progetto di armonizzazione della normativa degli stati membri, mediante l’attribuzione al funzionario di talune competenze paragiurisdizionali di volontaria giurisdizione di cui e’ espressione il progetto della Commissione europea di ingiunzione di pagamento europeo da affidare proprio al funzionario.
La stessa Commissione delle Comunità Europee nel presentare il libro verde sulle procedure europee di pagamento e sulle misure atte a semplificare il contenzioso nelle controversie di modesta entità ha posto in rilievo che l’eventuale gestione del procedimento di pagamento da parte della cancelleria consentirebbe un alleggerimento del lavoro dei giudici e la riduzione dei tempi dei processi che rappresentano il vero obiettivo del sistema giustizia.
Vorrei inoltre soffermare l’attenzione della qualificata platea anche su un altro elemento :la vicedirigenza va vista anche come bacino per creare un ruolo di dirigenti in grado di attuare il processo di riforma della P.A.
In questa direzione muove la proposta Anfugi, inserita nella piattaforma predisposta in vista della prossima contrattazione, volta a riservare per il concorso a dirigente al personale dell’area della vicedirigenza, una percentuale non inferiore al 50 per cento dei posti disponibili.
Inoltre per i concorsi da dirigente va rivista la disciplina attuale prevista dall’ art 28 del d.l.vo 165/2001 mediante l’abolizione dei test preselettivi per il personale laureato in servizio presso la P.A che,come dimostra la recente esperienza del concorso presso il Ministero dell’ Interno, rappresentano spesso uno scoglio insormontabile per chi ha poco tempo per acquisire una preparazione ma ha una professionalità indiscussa maturata sul campo.
Ma forse, considerata la necessità di una classe dirigente nuova, capace di portare a compimento il processo di innovazione della P.A sono maturi i tempi per una Meduri bis per il personale giudiziario sul modello di quanto fatto per i penitenziari.
Pertanto, poiché in base all’ art 43 del d.l.vo 165/2001 il limite per l’ammissione alle trattative è dato dalla rappresentatività del cinque per cento nel comparto o nel caso della vicedirigenza nell’area, al tavolo delle trattative l’Aran, sulla base dell’atto di indirizzo della Funzione Pubblica, deve convocare anche le organizzazioni rappresentative dell’area apposita e separata dei funzionari vicedirigenti.
Come saprete, anche grazie all’ attenzione dei media sollevata dal convegno organizzato dall’Ugl e dall’Anfugi il 1 Marzo scorso, l’ex Ministro Baccini ha emanato l’ultimo atto prodromico all’avvio della contrattazione ossia l’ atto di indirizzo.
Molti colleghi chiedono quotidianamente cosa manca per sederci al tavolo contrattuale.
Noi riteniamo che non manchi nulla.
L’Anfugi-funzionari statali e la categoria dei funzionari della P.A., chiedono con forza all’Aran, in persona del Presidente Perna che venga avviato il tavolo contrattuale entro questo mese di Luglio.
In difetto, a settembre proporremo formale atto di diffida e messa in mora dell’ Aran poichè questa occasione non può essere persa.
Non escludiamo ulteriori proteste come un sit in nazionale davanti la sede dell’ Aran.
Mi piace ricordare che l’ Anfugi e’ l’unico sindacato che ha attivato la strada giudiziaria per ottenere il riconoscimento del diritto all’ inquadramento , incardinando in molte sedi il contenzioso davanti al G.O.
Il contenzioso prosegue ed in alcune sedi, come Terni, si avvicina la decisione.
Non permetteremo che l’inerzia della contrattazione vanifichi il raggiungimento del nostro obiettivo: infatti secondo autorevole dottrina e Giurisprudenza (Cass Sez Lav 12214 del 2/12/1998) è possibile prescindere dalla contrattazione collettiva se questa non interviene alla scadenza, ottenendo l’inquadramento e la maggiorazione retributiva ex.art 36 Cost (retribuzione proporzionata anche alla qualita’ del lavoro ).
Ho concluso, vi ringrazio per l’attenzione.
Roma, 06 Luglio 2006
Vincenzo de Nictolis ____________________
06/07/2006 - VICEDIRIGENZA
Ritengo utile soffermare il mio intervento su cosa la Vicedirigenza rappresenta o dovrà rappresentare nello scenario della P.A.
La Vicedirigenza rappresenta, un atto di giustizia perché riconosce l’ impegno e la responsabilità del personale in posizione apicale.
E’ palmare come la grande area sindacale, abbia dolosamente trascurato i Funzionari.
Oggi ci troviamo riuniti, quali rappresentanti dell’ANFUGI, con i vertici della UGL, a cui l’Associazione aderisce, e con gli amici della DIRSTAT perché crediamo in un progetto comune che ci vedrà, spero insieme, partecipi di una rivoluzione epocale nell’assetto organizzativo della P.A.
E’ questa la direzione giusta!!
La direzione di far confluire in un unico soggetto giuridico le nostre conoscenze, le nostre idee per crescere non solo numericamente ma anche ideologicamente e avvicinarsi compatti al traguardo auspicato.
No si può nascondere che la struttura piramidale della Pubblica Amministrazione necessita del Vicedirigente, perché è di estrema importanza la figura del quadro di tipo privatistico con piena assunzione della responsabilità del risultato congiunta al riconoscimento giuridico ed economico della sua posizione.
Valorizzare i Funzionari dello Stato è un dovere perchè aiuta la crescita della struttura portante dell’ apparato pubblico.
Pensare che una categoria di lavoratori non abbia, oggi, una rappresentanza contrattuale tale da poter far valere le proprie aspettative è inaccettabile come inaccettabile (bisogna pur fare autocritica) è la mancanza di compattezza che i Funzionari hanno evidenziato in questi anni.
La contrattazione decentrata ha consentito ai sindacati maggiormente rappresentativi di minare sempre più la compattezza dei Funzionari. II decentramento contrattuale ha permesso a costoro di rendere sempre più flebile la categoria.
Per fare un esempio la riqualificazione professionale non doveva e non poteva essere gestita a livello decentrato (i risultati nel Ministero della Giustizia sono noti a tutti), i criteri dovevano essere univoci e vincolanti per tutti i ministeri onde evitare quello che si è verificato: la deprecabile disparità tra Funzionari.
Ancora, le posizioni organizzative non sono state nemmeno prese in considerazione dalla contrattazione decentrata perché miravano a premiare l’impegno dei Funzionari.
In entrambi i casi siamo in presenza di un vero e proprio inadempimento contrattuale che dovrà essere stigmatizzato in maniera forte con un intervento a livello Istituzionale in quanto è stato trascurato dolosamente un obbligo di facere, che aveva la sua fonte in una norma contenuta in un plesso contrattuale che le stesse parti hanno firmato e fatto proprio.
Applicare settorialmente, il contratto collettivo, secondo il buon senso dell’amministrazione più diligente ha violato e continua a violare i principi di uguaglianza costituzionalmente garantiti.
Con la Vicedirigenza si deve recuperare la unità e sanare questa frammentazione.
La creazione di un’area “separata” è fondamentale per tale obiettivo.
L’ostruzionismo a questa possibilità, più volte manifestato da una parte politica e dai sindacati rappresentativi, ha avuto una motivazione alquanto fuorviante in quanto si è voluto rappresentare il danno che deriverebbe per la P.A. nell’avere una ulteriore parcellizzazione delle qualifiche professionali e la preoccupazione che una tale impostazione sarebbe antitetica ai principi di flessibilità invece necessari per la funzionalità della macchina amministrativa. Occorre ricordare che nel momento in cui la flessibilità è richiesta da norme contrattuali viene a incidere sulla integrità del leader.
Il Funzionario deve sapersi rendere flessibile per raggiungere gli obiettivi, il che significa capire il momento in cui, per l’efficienza ed il buon andamento dell’azione amministrativa, deve spogliarsi delle sue prerogative per lavorare con il gruppo e per il gruppo a prescindere dalla posizione giuridica che ciascuno riveste. E vi assicuro che questa è la realtà degli Uffici dei quali ho conoscenza.
Bisogna, allora unirsi, essere compatti sensibilizzare i 16.000 funzionari dello Stato perché non si può più tollerare questa disattenzione dolosa che persevera a tutti i livelli e che non può continuare ad annidarsi in quelle istituzioni (Funzione pubblica, ARAN) che avrebbero l’obbligo giuridico e morale di risolvere con immediatezza una questione che interessa la funzionalità ed il buon andamento della Pubblica Amministrazione.
Grazie.
Piero Muscarnera
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